Rabbia: come gestire la tua rabbia di fronte a tuo figlio | Federica Benassi
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Rabbia: come gestire la tua rabbia di fronte a tuo figlio

 

 

Ogni genitore si può arrabbiare di fronte ai propri bambini.

Purtroppo tutte le pressioni esterne alla famiglia, come bollette, lavoro ed appuntamenti, non aiutano a gestire la tensione.

Nel bel mezzo di tutto questo stress, arriva il tuo bambino che ha perso le scarpe da ginnastica o che all’ultimo si ricorda di dover comprare un nuovo quaderno a righe.

Nei momenti di pace, per essere onesti, sappiamo che è molto più semplice gestire ogni “scontro” in famiglia. Ma quando la rabbia ci assale, sembra che sia impossibile gestire tutto. Perché questo bambino è così irresponsabile e sconsiderato?

Non importa quanto il comportamento di nostro figlio sia aggravante, perché non è questo che causa la nostra rabbia. Vediamo il comportamento di nostro figlio (Ha dato nuovamente un calcio a sua sorella!) , giungiamo ad una conclusione (Diventerà uno psicopatico), la quale porterà a nuovi pensieri (Ho fallito come madre!). Questa cascata di pensieri porterà ad un via-vai di emozioni: rabbia, paura, senso di colpa.

La miglior difesa è un buon attacco, per questo motivo te la prenderai con tuo figlio.

 

Perché ci arrabbiamo così tanto con i nostri figli?

Genitori e bambini hanno l’abilità di innervosire l’un l’altro come nessun altro riesce a fare. Anche noi adulti siamo a volte irrazionali nel rapporto con i nostri genitori.

Allo stesso modo, i nostri bambini premono quel bottone giusto perché sono i nostri bambini. Gli psicologi chiamano questo fenomeno “fantasmi nell’asilo nido”, intendendo il momento in cui i nostri figli stimolano in noi le emozioni intense che abbiamo vissuto nella nostra infanzia. In questi casi quindi tendiamo a rispondere inconsciamente ai nostri figli innervosendoci.

Ora che sai di questo fenomeno, potrà essere più facile gestire la tua rabbia.

 

                                             Cosa succede a nostro figlio quando gli urliamo contro?

Immagina come ti senti quando tuo marito o tua moglie perde le staffe e ti urla contro. Ora immagina questa sensazione tre volte più forte ed incisiva. Immagina che da questa persona dipenda tutta la tua vita: cibo, salute, sicurezza e protezione. Immagina che sia la tua fonte primaria di amore, confidenza in te stesso e l’unico filtro con cui essere in contatto con il mondo esterno. Ora immagina tutte le emozioni che possono nascere in questa situazione, sommale e moltiplica per mille. Ecco: il risultato è molto vicino a quello che succede a tuo figlio quando tu ti arrabbi con lui.

La sfida è tentare di essere maturi e controllare la nostra rabbia, in modo da minimizzare il possibile trauma che potrebbe avere nostro figlio.

La rabbia fa paura. Gli abusi verbali dati da genitori che parlano in modo poco rispettoso, toccano la personalità dei nostri bambini. Ed i bambini che soffrono di violenze psicologiche rischiano di avere problemi nell’età adulta.

Se tuo figlio o tua figlia non sembra essere preoccupata dai tuo attacchi di rabbia, vuol dire che lui o lei ha già vissuto questa situazione fin troppe volte e sa come difendersi da queste.. e da te. Il risultato è quello di crescere un bambino che avrà l’atteggiamento che ritiene più giusto, indistintamente se può andarti bene o meno.

 

Come gestire la propria rabbia?

Quando ci innervosiamo, siamo psicologicamente indotti a scontrarci contro qualcuno. Ormoni neurotrasmettitori invadono il nostro corpo. Questi causano tensione nei nostri muscoli, il cuore ci batte più forte e il nostro respiro diventa più veloce. Impossibile stare calmi a questo punto.

La cosa più IMPORTANTE da ricordare è di NON REAGIRE D’ISTINTO quando si è arrabbiati. Sentirai un forte impulso di reagire, di sgridare tuo figlio. Fermati! In questo momento è la rabbia a parlare per te! Puoi insegnare la lezione a tuo figlio più tardi.

Non urlare, non dargli uno schiaffo, non dargli una punizione. Urlare? MAI davanti al tuo bambino. Se hai davvero bisogno di urlare, chiuditi in macchina con i finestrini serrati.

Nel caso in cui urlassi davanti a tuo figlio, lui sicuramente si arrabbierebbe con te di riflesso. Ricordati che in ogni momento tu sei il modello di riferimento del tuo bambino!

Vuoi insegnare a tuo figlio che urlare è il modo che hanno gli adulti per gestire i conflitti? O vuoi insegnargli che imparare a gestire la rabbia è il modo giusto per diventare maturi?

 

  1. Imponi dei limiti PRIMA di arrabbiarti. Spesso quando ci arrabbiamo con i nostri figli è perché non abbiamo imposto dei limiti. Quando ti stai per arrabbiare è il segnale giusto per fare qualcosa. Non urlare, ma cerca di risolvere la situazione in modo positivo. Se sei molto irritata, conforta il tuo bambino dicendo di aver avuto una giornata davvero dura. Quando tuo figlio sta facendo qualcosa che ti innervosisce, fermalo e prova a fargli fare altro.

 

  1. Calmati PRIMA di fare azioni in modo impulsivo. Quando ti senti così arrabbiata, trova il modo per calmarti. Fermati e fai un respiro profondo. Questo respiro è il tuo bottone della pausa. Ti da la possibilità di ragionare e fare la scelta giusta. Ricordati che la situazione che ti innervosisce non è un’emergenza. Fai uscire da te la tensione.

Anche sforzandoti di sorridere mandi un messaggio al tuo sistema nervoso che non c’è un’emergenza.

 

  1. Conta fino a 5. Riconosci che la rabbia porta ad intervenire nelle situazioni in modo negativo. Quindi, datti un timeout e calmati. Allontanati psicologicamente dai tuoi bambini in modo da non ferirli.

 

  1. Ascolta la tua rabbia, invece di reagire con essa. La rabbia, come le altre emozioni, spesso controlla le tue braccia e le tue gambe. La rabbia può fornirci il momento giusto per fare un esame di coscienza, ma agire quando si è nervosi non è quasi mai costruttivo. Il modo migliore per gestire la rabbia è limitare l’espressione di questa, calmarsi e fare “una diagnosi” della situazione. Spesso la risposta è legata al nostro modo di fare i genitori: forse dobbiamo rafforzare le regole? Essere meno apprensivi? Ascoltare di più i nostri figli? Pensaci.

 

  1. ASPETTA prima di punire tuo figlio. Non punire tuo figlio nel momento di rabbia. Calmati e nel mentre prova a dire queste parole rivolgendoti al tuo bambino: Voglio che pensi a quello che è appena successo, perché ne parleremo più tardi. Ora io devo preparare la cena e tu devi finire i tuoi compiti.

 

  1. Evita la forza fisica. Studi recenti affermano che dare uno scappellotto o uno schiaffo a tuo figlio provoca un impatto negativo su di lui che potrebbe protrarsi nella sua vita.

 

  1. Evita le minacce. Le minacce fatte mentre si è arrabbiati sono sempre irrazionali. Piuttosto, prova a dire a tuo figlio che hai bisogno di pensare alla giusta punizione per quello che ha fatto.

 

  1. Controlla il tono di voce e scegli bene le parole da usare. Ricerche mostrano che più parliamo in modo calmo, più ci sentiremo effettivamente calmi. Nello stesso modo, le parole sono in grado di agitare o meno il nostro interlocutore. Abbiamo la possibilità di calmare o agitare noi stessi e le persone con cui ci stiamo confrontando. Ricordati, tu sei sempre il modello di riferimento per tuo figlio.
  2. Fai una lista del modi migliori per gestire la rabbia. Quando a casa è tutto calmo, parla con i tuoi bambini riguardo ai modi più positivi per gestire la tensione. Va bene colpire qualcuno? Va bene lanciare le cose contro qualcuno? È giusto urlare contro qualcuno? Ricordati che sei il modello di riferimento per tuo figlio e tutte le volte che imponi una regola a lui, devi seguirla anche tu.

 

Fate una lista dei modi giusti per gestire la rabbia e attaccatela sul frigorifero. Alcuni suggerimenti: Dire all’altra persona quello che vorresti senza essere manesco. Mettere su la musica ed allontanare la rabbia. Quando vuoi tirare uno scappellotto, sbatti le mani sul tu corpo e mantieni la calma.

 

  1. Scegli le tue battaglie. Focalizza le tue energie su quello che realmente conta, come ad esempio il modo in cui i tuoi figli interagiscono con gli altri. Nella lista delle priorità, una giacchetta per terra può farti innervosire, ma non è così importante. Ricordati che più tuo figlio è connesso positivamente con te, più nel futuro ascolterà le tue parole e seguirà i tuoi insegnamenti.

 

  1. Accetta l’idea di essere parte del problema. Se sei aperta a crescere a livello emozionale, mostrerai a tuo figlio che bisogna SEMPRE lavorare su se stessi. In ogni interazione con i nostri figli, abbiamo la possibilità di calmare o alterare la situazione. Prima di tutto gestisci le tue emozioni. Tuo figlio forse non diventerà subito un angioletto, ma sarai meravigliata dal fatto che si sta calmando da solo.

 

  1. Continua a cercare i modi migliori per incoraggiare un comportamento ed un’attitudine migliore. Ci sono modi più efficienti della rabbia per insegnare qualcosa a tuo figlio. È dimostrato che disciplinare i figli attraverso la rabbia comporta ad un ciclo che incoraggia un comportamento sbagliato.

 

Molti genitori si stupiscono nel sentire di quelle mamme e quei papà che non puniscono mai i loro figli. Tranquilli! Anche in queste famiglie le regole sono state impostate, ma invece di essere puniti, questi bambini sono incoraggiati a capire i propri sbagli. I bambini che sono emozionalmente più intelligenti sono più propensi a gestire il proprio comportamento.

 

  1. Se ti arrabbi facilmente, prova a confrontarti con un Counselor. Non c’è niente di male nel chiedere un po’ di aiuto. Prova a confrontarti con una persona che possa aiutarti a gestire la rabbia, piuttosto che ferire i tuoi figli nella psiche.

 

 

FONTE ORIGINALE: http://www.ahaparenting.com/parenting-tools/positive-discipline/handling-anger

 

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1 Comment

  1. Maria Cartoncino ha detto:

    Consigli d’oro! Il fatto di sapere e di constatare che controlando la mia rabbia, ho degli ottimi risultati (figli, lavoro,famiglia),mi tranquillizza molto funziona come un feedback, mi riapproprio del mio autocontrollo! Della mia salute mentale e fisica, ottenendo risultati, anche spiazzando chi ti conosce per l’isterica,irrascibile etc. Anche questo è gratificante! Grazie Federica!

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