*”Ogni bambino cresce a modo suo: il loro tempo non è il nostro.”*

Di recente, ho letto una domanda di una mamma preoccupata: “Cosa dovrebbe sapere un bimbo di quattro anni?” e le risposte erano un elenco di traguardi come una gara: contare fino a dieci, conoscere i pianeti, scrivere il proprio nome… Ma quello che dovrebbe davvero sapere un bambino è molto diverso.

A quattro anni, un bambino dovrebbe sapere di essere amato senza condizioni e senza dover dimostrare nulla. Dovrebbe sapere che mamma e papà sono lì per lui, sempre. Dovrebbe sapere che il suo corpo e i suoi sentimenti sono preziosi e che può fidarsi delle sue sensazioni anche quando qualcuno gli dice di fare il contrario. Perché prima di tutto, un bambino ha bisogno di sentirsi al sicuro nel mondo.

Dovrebbe essere libero di colorare il cielo di arancione e disegnare gatti con sei zampe. Siamo noi, adulti, che dobbiamo accogliere la sua fantasia e ricordare che non c’è un modo “giusto” di disegnare o di immaginare. Se oggi vuole giocare con le navicelle spaziali, e non interessa imparare i numeri, va benissimo così.

E noi genitori? Dovremmo sapere che ogni bambino ha i suoi tempi per imparare a camminare, parlare, esplorare e sognare. Non serve la gara per chi conta più numeri o conosce più pianeti. I veri traguardi sono altrettanto semplici quanto profondi: una serata di lettura con mamma o papà, le mani sporche di fango, e la libertà di esplorare.

Quindi, non preoccupiamoci se il nostro bambino non sa tutto: la vita non è una corsa. Nessuno guarda una quercia, uno dei simboli di forza più amati al mondo, e pretende che cresca in fretta.

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