Sapete che in Danimarca l’empatia si insegna a scuola? 😜
I bambini imparano ad ascoltare gli altri, a non giudicare, a trattare i problemi da tanti e diversi punti di vista, a maturare un forte spirito di gruppo: tutto questo in un ambiente accogliente all’interno delle classi scolastiche.
Ti chiedi come?
Ecco come si svolge. Un’ora ogni settimana i bambini parlano tra di loro delle proprie difficoltà, individuali o di gruppo. Se qualcuno ha un problema che non riesce a risolvere da solo, quel problema viene condiviso in quell’ora con il gruppo in modo da trovare delle soluzioni. Sembra semplice, anzi, è semplice.
La cosa più bella è certamente la condivisione del problema, la capacità di parlare delle difficoltà, di riuscire a capire quali sono. La grandezza sta ad abituare i bambini a parlare delle proprie emozioni e a condividerle con i propri compagni di banco. E l’aspetto forse più positivo è riuscire a offrire più soluzioni per un problema.
A differenza dell’intelligenza e dell’attrazione fisica, che dipendono anche dalla genetica, l’empatia è una capacità che si può imparare: cioè che dipende da noi e può essere allenata. Vediamo allora un po’ di cose.
I bambini più empatici risultano quelli che a scuola rendono di più e che tendono a stabilire dei rapporti di amicizia solidi.
La scuola è dunque importante, ma diciamolo: i migliori insegnanti sono sempre i genitori.
Già a 4 anni i bambini associano l’emozione ai sentimenti altrui, dunque: i figli di genitori empatici sono più portati all’empatia nelle relazioni, sono emotivamente più intelligenti
Essere empatici significa riuscire a mettersi nei panni della persona che si ha di fronte, a condividere le emozioni e i sentimenti dell’altro.
Ma come si può insegnare l’empatia ai bambini?
👉Primo
Come genitore devi dare il buon esempio.
Semplice. Sei un genitore empatico? Prova a porti questa domanda: riesci a sentire le emozioni, il dolore e la sofferenza di chi ti sta vicino, oppure a condividere la felicità, la gioia di chi ti è a fianco? Per esempio: riesci a condividere le lamentele di tua suocera? Oppure critichi solamente? Perché devi sapere che la critica non appartiene affatto all’empatia. Quindi, come prima cosa, comincia col dare tu il buon esempio.
👉Secondo
Insegna ai tuoi figli a mettesi nei panni degli altri. Cosa prova un amico che sta piangendo? Cerca di parlarne e di capirlo insieme a loro.
👉Terzo
Fai in modo che i tuoi figli riconoscano ed esprimano i loro sentimenti.
Questo è molto importante. Aiutali a comunicarli in prima persona. Quando soffrono, devono essere in grado di dire: io mi sento così, io provo questa emozione.
Quindi, per riassumere, i tre punti fondamentali sono questi:
👉Primo
Riconoscere in se stessi se si è empatici.
👉Secondo
Riuscire ad allenare e a insegnare l’empatia.
👉Terzo
Imparare a riconoscere i sentimenti, a parlare dei sentimenti, e soprattutto abituare i figli a comunicarli in prima persona.
In conclusione (un esercizio) 👇👇👇
Come detto l’empatia si raggiunge con l’allenamento, quindi più la si applica e si fanno delle prove, più migliora e diventa spontanea.
Quando i miei figli erano piccoli, facevamo il gioco della “emozione della settimana”, sceglievamo un sentimento, per esempio la rabbia, e chiedevo loro di rappresentarla attraverso un disegno, un animale o una faccina, e poi lo attaccavamo sul frigo. Restava lì una settimana, e per quella settimana in momenti e a orari differenti affrontavo il tema della rabbia. Sempre in modo sereno, senza ansia o stress. Facevo loro delle domande, del tipo “in classe oggi qualche tuo amico si è arrabbiato?”, “come ti sei sentito?”, “secondo te come si è sentito il tuo amico?”. Così i ragazzi parlavano delle emozioni in un modo molto sereno, molto tranquillo. Prova anche tu, e poi dimmi com è andata.
Sei un genitore e ti sembra che ultimamente tuo figlio sia strano,
non ride più con te, non riesci a parlarci e sta sempre attaccato al t telefono o al computer?
Ti trovi in difficoltà quando si comporta così e non sai cosa fare?
Come a tante altre famiglie capita anche a te di litigare in continuazione con i tuoi figli?
Se anche tu stai cercando di avere una buona comunicazione in famiglia, ma non riesci a trovare una soluzione:
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