Le bizze, gli scatti d’ira, gli strilli lasciano i genitori disorientati.
Ma, ho sbagliato qualcosa?🤔 🤔
Non lo sopporto più, sono esausta e confusa, ma come sarà da grande? Come posso aiutare mio figlio a tornare in sé? (cioè a riprendere il controllo?)
Queste sono alcune domande che i neo genitori con bambini al di sotto dei 2 anni, mi pongono in sessioni di counseling.
Gestire le emozioni non è facile, soprattutto per un bambino piccolo che non ha ancora imparato ad affrontare i cambiamenti. Se ci pensiamo un attimo, anche noi adulti (ammettiamolo), spesso abbiamo delle difficoltà ad accettare situazioni nuove nella nostra vita, preferendo rimanere in una “conosciuta” realtà, anche se non ci piace affatto ma che però sappiamo come gestirla, pur di affrontare qualcosa di nuovo; vero?
Inoltre, per quanto riguarda i bambini piccoli, bisogna considerare che la loro parte emozionale del cervello non è ancora ben sviluppata.
Dalla nascita i genitori, hanno sempre soddisfatto ogni necessità del proprio figlio, facendo il possibile, perché tutto andasse per il meglio: al primo lamento sin dalla culla si interviene pensando: avrà fame? Dolore? Bisogna cambiarlo?
E’ naturale, perché a questa età i bambini dipendono completamente dai genitori. Le cose cambiano attorno ai 2 anni. Il bambino, inizia a rendersi conto, che mamma e papà sono sempre meno al suo “servizio”, (ma meno male).
In effetti ora, i genitori si aspettano che sia lui ad adeguarsi alla loro volontà e di conseguenza i piccoli “cuccioli” mettono a dura prova la pazienza di mamma e papà facendo ripetutamente dei capricci.
Non serve a nulla arrabbiarsi, tu questo lo sai, vero? Ma non ci riesci….prova!!
Ignora il capriccio e intervieni senza scomporti. Non urlare, usa frasi brevi e chiare. Ricorda: i capricci non svaniscono da un giorno all’altro. Se agisci in maniera coerente, probabilmente diminuiranno, per poi finire del tutto.
I capricci non vanno assolutamente assecondati. Se cedi, sappi che la volta successiva che vorrà qualcosa li rifarà in maniera esagerata, mettendo a dura prova la tua pazienza.
A volte pensa un po’, il capriccio è una richiesta di un bisogno di attenzione. Oppure può anche essere una manifestazione di una momentanea difficoltà, per esempio, non riuscire ad aprire la sua scatola preferita dei giochi. Concentrati quindi sui sentimenti di tuo figlio, non sui tuoi.
Mai assecondare i capricci durante il pasto. (fatto ripetutamente, vero?). Molto meglio patteggiare dicendo quando il bambino si rifiuta de mangiare: “mangiane almeno un po”.
Occorre quindi ricordare che i capricci sono spesso una reazione alle regole imposte in famiglia o all’asilo.
Diventa quindi fondamentale osservare e conoscere i propri piccoli per poter prevenire la loro degenerazione in urla e strilli.
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Vuoi approfondire l’argomento? Leggi anche questo interessantissimo articolo.
Clicca qui: Impara a gestire i capricci dei tuoi figli senza urli e sgridate
Sei un genitore e ti sembra che ultimamente tuo figlio sia strano, non ride più conte, non riesci a parlarci e sta sempre attaccato al telefono o al computer? Ti trovi in difficoltà quando si comporta così e non sai cosa fare? Come a tante altre famiglie capita anche a te di litigare in continuazione con i tuoi figli?
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