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Vi siete mai chiesti come sia cambiato il ruolo dei genitori rispetto a quando eravate bambini? È più difficile o più facile essere genitori oggi rispetto al passato?
Oggi desidero raccontarvi la storia di due bambini: Ettore ed Emma. Ettore è nato in una famiglia tradizionale, normativa, autoritaria e rigida, con scarsa espressione emotiva. Emma, invece, proviene da una famiglia contemporanea, moderna, focalizzata sull’affettività e il supporto emotivo, caratterizzata da una comunicazione aperta.
Attraverso le loro storie, esploreremo due diversi approcci genitoriali: quello tradizionale del passato e quello permissivo dei tempi moderni. Entrambi ci guideranno attraverso due diverse fasi della loro crescita:
- 0-10 anni
- 10-18 anni
e ci mostreranno come i genitori si relazionano con i loro figli.
Argomento: Scuola
I genitori di Emma hanno aspettative molto alte sia per quanto riguarda la scuola sia per lo sport. Sono interessati principalmente ai risultati, non al percorso. Spesso assillano i figli e, in molti casi, arrivano a fare i compiti al posto loro.
Un esempio comune è chiedere incessantemente: “Com’è andata oggi? Come sono andati i compiti?” Tuttavia, ciò che davvero li infastidisce è il fatto che un altro adulto, come un insegnante o un allenatore, possa dare delle regole ai loro figli. I genitori di Emma agiscono spesso come sindacalisti, coalizzandosi per difendere i figli e comportandosi come veri e propri “taxisti” per accompagnarli ovunque.
Ripensiamo al 1968, un periodo di grande trasformazione sociale. L’ingresso dei genitori nei consigli scolastici durante il Sessantotto ha rappresentato una rivoluzione, portando con sé conquiste importanti ma anche alcuni eccessi. Da allora, abbiamo visto nascere fenomeni come l’apoteosi delle chat di WhatsApp dei genitori.
Frasi come “fammi” e “dammi” sono all’ordine del giorno per Emma. I piccoli geni di oggi pongono domande da filosofi e argomentano come avvocati navigati, diventando dei veri e propri tiranni. Emma deve avere tutto, anzi, il meglio di tutto, sia in senso materiale (giochi, griffe) sia in senso immateriale (scuola più esclusiva, corsi più innovativi).
Dall’altra parte, i genitori di Ettore sono completamente disinteressati ai suoi compiti scolastici, adottando un approccio completamente differente. Ritengono che i compiti siano una responsabilità del figlio, e che debba arrangiarsi da solo. Per loro, le regole sono importanti.
Emma fa parte di una famiglia contemporanea e sembra avere tutte le fortune. La parola chiave per la sua famiglia è la felicità. I genitori contemporanei vedono la felicità come il soddisfacimento totale dei bisogni e la saturazione di ogni vuoto. Hanno paura che Emma possa soffrire. Emma non può piangere né annoiarsi. La sua settimana è organizzata, piena di attività e giochi. Questo ci fa riflettere su quanto ci siamo allontanati dal pensiero di Epicuro, che evidenziava i vantaggi del saper vivere con poco. I genitori di oggi temono che i loro figli rimangano traumatizzati se non hanno le stesse cose dei loro amici.
Un esempio della vita di Emma include una settimana calendarizzata con corsi di inglese, nuoto e feste di compleanno. Emma ha voce in capitolo nelle decisioni familiari, come scegliere cosa mangiare. I genitori sono centrati sui bisogni della figlia, dichiarandosi “Emma-dipendenti”. C’è una comunicazione eccessiva.
Ettore, invece, cresce in una famiglia tradizionale, focalizzata sull’obbedienza e sulle regole, con poca comunicazione e relazioni carenti di emozioni. Per i suoi genitori è importante soddisfare i bisogni primari: mangiare, dormire e pulizia. Ettore ha il permesso di annoiarsi, considerato una grande risorsa. Può cadere e sbucciarsi le ginocchia, ha pochi giochi e l’abbigliamento è di poco interesse.
Queste storie mostrano come i diversi approcci genitoriali influenzino la crescita e lo sviluppo dei bambini, offrendo uno spunto di riflessione su come le nostre scelte genitoriali modellino il futuro dei nostri figli.
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