Mi è sempre piaciuto insegnare geografia iniziando con una filastrocca di Bruno Tognolini:
” Sette punti ho avuto in dono, per capire dove sono.
SOPRA me c’é il cielo vuoto, io cammino ma non nuoto.
SOTTO me c’é il duro suolo, io cammino ma non volo.
Alla DESTRA la mia mamma, a SINISTRA il mio papá .
DIETRO me ciò che era prima, AVANTI a me ciò che sará.
SOPRA SOTTO, un lato e l’altro, DIETRO e AVANTI: il mondo é mio.
Ma dov’é il settimo punto? É nel centro: sono io! ”
Con queste parole spiego cosa vuol dire sapersi orientare nei luoghi, parlo della posizione geografica e dei punti cardinali. I bambini amano usare la carta geografica e trovare cittá e regioni. Niente é più efficace del gioco dei capoluoghi e delle capitali per far conoscere l’Italia e l’Europa in classe. Inoltre riscuote sempre un grande successo il ricalco di zone geografiche con la “vecchia” carta velina. É bellissimo leggere sul viso dei bambini lo stupore quando scoprono come il protagonista de :” Il giro del mondo in 80 giorni” sia riuscito a vincere la scommessa, proprio grazie ad un puro evento geografico: infatti Phileas Fogg viaggiava verso oriente e aveva spostato le lancette dell’orologio un’ora in avanti per ogni fuso orario, guadagnando così un intero giorno al termine del viaggio intorno al mondo permettendogli di vincere la scommessa fatta con i soci del club. Innumerevoli sono gli spunti per l’insegnamento di questa materia e resta sempre bellissimo entrare in classe e sentirsi dire:” Maestra parlaci ancora dei continenti…”.
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